Tornar a vedere bene non è solo tornare a vedere

Grazie ai progressi della specialità oculistica, oggi è possibile non solo recuperare la vista, ma anche migliorare la qualità visiva con azioni rapide, a bassissimo rischio e, soprattutto, su misura per ogni singola persona

Tempo di lettura: 4 minuti

 

Nella mente di molti il termine “chirurgia refrattiva” è spesso associato al famoso laser che, a partire dagli anni ’90, ha tolto gli occhiali a tanti ventenni e trentenni. Ma ora, quando si parla di chirurgia refrattiva, si intende un intervento volto a restituire una intera funzionalità visiva, con risultati in molti casi, di una visione percepita come migliore rispetto a quella di prima. Questi interventi sono validi per tutte le persone che abbiano la necessità di vedere, ma questo nuovo modo di concepire il risultato finale si applica ai pazienti con disturbi causati dalla cataratta. A queste persone, l’intervento consente di ridurre al minimo la dipendenza da occhiali o lenti a contatto e, in molti casi, di restituire una capacità visiva che avevano perso da decenni: l’obiettivo finale è ridare loro una visione chiara sia da lontano che da vicino.

 

Dottor Di Carlo, si può dire che grazie alla chirurgia refrattiva è possibile ritornare a vedere bene in poco tempo?

Questa espressione è molto commerciale. La verità è che non si tratta di una cura miracolosa, ma di un vero percorso, anche piuttosto rapido. L’idea è quella di ridurre al minimo il tempo in cui il paziente è “fermo”, perché operiamo persone in salute che devono continuare a vivere la loro vita quotidiana. L’obiettivo principale è il recupero della capacità visiva, che potrebbe essere andata perduta da anni, e questo si ottiene con molteplici soluzioni. Per fare un paragone, un tempo si trattava semplicemente di rimuovere la cataratta e mettere una lente standard, senza preoccuparsi troppo del risultato visivo finale. Oggi siamo in grado di restituire una visione migliore rispetto a quella che la persona aveva in passato.

 


In che modo l’intervento chirurgico di oggi differisce da quello di un tempo?

Negli anni ’70, l’intervento di cataratta era semplicemente volto a rimuovere la lente danneggiata e sostituirla con una lente che correggesse il difetto. Era una soluzione funzionale, ma non pensata per ottenere una visione perfetta. Oggi, invece, la chirurgia refrattiva va oltre, e si cerca di recuperare anche la qualità visiva, correggendo problemi importanti come astigmatismo o presbiopia. Grazie alle nuove tecnologie, le lenti che lenti che andiamo a sostituire al cristallino naturale sono particolarmente performanti e offrono soluzioni per migliorare la visione sia da lontano che da vicino.

 

 

La chirurgia refrattiva è anche più rapida e meno invasiva rispetto al passato, giusto?

Esattamente. La chirurgia refrattiva oggi è un po’ come l’endoscopia, dove si agisce attraverso piccoli tagli microscopici. Per esempio, nella chirurgia del menisco, i pazienti sono in grado di alzarsi e camminare quasi subito. Lo stesso vale per la chirurgia dell’occhio. L’intervento è quasi indolore e permette una rapida ripresa, con il minimo “discomfort” per il paziente.

 

Quindi, quali sono le principali soluzioni offerte oggi a chi ha bisogno di un intervento per la cataratta?

Oggi, il trattamento della cataratta può includere l’inserimento di una lente multifocale, in grado di correggere anche difetti come la presbiopia. Non si tratta più di una semplice lente standard, ma di una lente che migliora la qualità visiva e riduce la necessità di occhiali dopo l’operazione. Questo è un grande passo avanti rispetto al passato, dove l’intervento chirurgico era focalizzato solo alla rimozione della cataratta.

 

Può raccontarci una storia di un paziente che ha avuto benefici dalla chirurgia refrattiva?

Certo, ho trattato un giovane di 25 anni con problemi motori che aveva un problema di vista molto grave. Indossava occhiali con lenti spesse, che costavano molto e spesso si rompevano a causa delle sue difficoltà motorie. Aveva una visione limitata, come guardare attraverso un tubo di carta, il che influiva molto sulla sua vita. Inoltre, la famiglia non aveva molti soldi, e l’acquisto degli occhiali costituiva un onere costante.

Quando si è presentato nel mio studio, mi ha guardato negli occhi in silenzio e mi ha abbracciato, ho percepito una connessione immediata con lui. Dopo aver analizzato il caso, gli ho proposto di correggere il suo difetto visivo con una lente intraoculare aggiunta al suo cristallino naturale. In questo modo, avrebbe potuto evitare la spesa continua degli occhiali e migliorare la sua qualità di vita.

Il problema principale era l’anestesia, poiché non potevamo utilizzare un’anestesia generale a causa delle sue difficoltà. Fortunatamente, usando solo una leggera anestesia locale incredibilmente il ragazzo è stato un paziente modello: fermo e collaborativo per l’intera durata dell’intervento. Dopo l’operazione, ha visto subito bene senza occhiali. È stato uno dei casi più soddisfacenti della mia carriera. Un’ora dopo l’intervento, è uscito dalla sala operatoria vedendo chiaramente, senza bisogno di occhiali. È stata una grande soddisfazione per lui, e il suo decorso post-operatorio è stato rapido e senza complicazioni.

 

Una storia davvero incredibile… qual è quindi il consiglio finale che si sente di dare a chi ha problemi di vista di questo tipo?

 Potete tornare a vedere bene, non vi private di questo privilegio.

 

Elaborazione articolo a cura di Giorgia Della Bosca

Dr. Igor Di Carlo
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