Dott. Papa, a quale età può iniziare a presentarsi l’osteoporosi?
L’osteoporosi, spesso asintomatica, è frequente nei soggetti tra i 50 e 60 anni, soprattutto nelle donne per via degli scombussolamenti ormonali e del deposito di calcio osseo dovuti alla menopausa; tuttavia, potrebbe presentarsi anche in individui sui 40 anni. Accade raramente, ma ne esistono casi (spesso persone magre contraddistinte da ossa fragili e/o da una cattiva alimentazione).
Esiste prevenzione per l’osteoporosi? Come si può attuare?
Ovviamente, la prevenzione è importante. Bisogna ricorrere, in tal caso, al BMD, cioè al calcolo della densità ossea che avviene tramite una MOC o altri apparecchi, i quali danno due indicatori, T-score e Z-score. Questi, in base al punteggio fornito, indicano una situazione normale (facendo risultare un grafico verde), una condizione di osteopenia, vale a dire il predecessore dell’osteoporosi, oppure un’osteoporosi conclamata, segnalando una possibile frattura della zona indagata.
Come si cura questa problematica?
L’osteoporosi si combatte attraverso una corretta dieta e del buon esercizio fisico, con farmaci e integratori a base di vitamina D.
Cos’altro viene prescritto per risolvere?
L’osteoporosi si cura anche con la riabilitazione. Il medico specialista, esso sia un osteopata o un endocrinologo, prescrive un ciclo di allenamento mirato al rinforzo muscolare affinché l’osso venga sollecitato. Tra gli esercizi, potrei citare gli squat, le trazioni con braccia (non alla sbarra, ma con trx, ad esempio), esercizi di equilibrio o di ginnastica respiratoria.
In che modo la muscolatura aiuta l’osteoporosi?
Per spiegare meglio questa dinamica, userò un esempio pratico. Ho avuto in cura, qualche tempo fa, una paziente molto magra la quale si era provocata una frattura di rotula dopo una caduta in montagna e che, pertanto, aveva seguito un percorso di riabilitazione. La densitometria ossea aveva segnalato la presenza di osteoporosi, motivo per il quale il nutrizionista le aveva modificato la dieta aggiungendo maggiori quantità di proteine e macronutrienti. Il mio lavoro è stato quello di integrare a ciò il rinforzo sulle strutture anatomiche principali, quali tronco e gambe, da eseguire per 2/3 mesi. Nonostante la situazione a livello diagnostico resti tale, la muscolatura aiuta il trattamento dell’osteoporosi perché il muscolo, tramite il tendine, si inserisce sull’osso. Quest’ultimo necessita di due tipi di stress, uno propriamente detto stress, vale a dire la compressione dell’osso dovuta al peso posto sulla gamba, e l’altro strain, cioè una tensione del muscolo tramite il tendine che traziona l’osso stesso.
Elaborazione dell’articolo a cura di Stefania Albanese
Dott. Jacopo Papa
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