Dott.ssa Nuzzi, molto spesso vediamo giovani e non che decidono di iscriversi in palestra solamente allo scopo di ottenere il corpo dei loro sogni. Eppure, ci sono altri benefici che l’attività fisica produce, giusto?
Certamente, è naturale. Purtroppo, l’allenamento, nella maggior parte dei casi, viene visto come il mezzo per arrivare a sentirsi belli, muscolosi e tonici, ma poco si parla dei veri benefici che esso apporta alla salute di chi lo pratica.
L’attività fisica svolge un ruolo cruciale non solo nella prevenzione, ma anche nella terapia di numerose patologie. Ad esempio, contrasta la sarcopenia, una condizione caratterizzata dalla perdita di forza e dalla diminuzione della massa muscolare, che colpisce il 30% dei pazienti di età superiore ai 60 anni e addirittura il 50% dei pazienti oltre gli 80 anni, e che, con l’avanzare degli anni, diventa un importante fattore di rischio per l’insorgenza di disabilità e mortalità.
Inoltre, presenta notevoli effetti anti-infiammatori che la rendono un’arma efficace nella lotta alle malattie cardiovascolari e alle patologie cronico-degenerative.
E per quanto concerne la prevenzione?
Migliorando la massa muscolare, l’allenamento aumenta il tono e la forza, contribuendo alla formazione ossea e prevenendo, così, l’osteoporosi. Oppure, possiamo citare il ruolo cruciale che ha nel premunire il corpo di agenti utili ad evitare il diabete di tipo 2, l’insulino resistenza e la sindrome metabolica, o a rallentare l’insorgenza di malattie neurodegenerative come il Parkinson e l’Alzheimer. Perché? Facile: migliora le funzioni cognitive. Da non dimenticare, anche il compito fondamentale dell’attività fisica nella prevenzione primaria del cancro e il suo impiego nei pazienti oncologici, in cui contrasta la progressione della malattia.
Nello specifico, in che modo allenarsi porta benefici?
Il muscolo è un vero e proprio organo endocrino, e da tale rilascia delle proteine, chiamate miochine, quando viene stimolato dall’attività fisica, le quali hanno effetti antinfiammatori. Ne esistono di vari tipi: la miostatina agisce come un regolatore negativo sulla crescita del muscolo scheletrico e inibisce la riparazione ossea (l’esercizio fisico riduce i livelli di questa proteina nel muscolo); l’interleuchina 6, durante l’attività fisica, aumenta e assume un ruolo fondamentale nel metabolismo del glucosio nel fegato e nel metabolismo dei grassi; l’interleuchina 10 contrasta l’infiammazione indotta dalla dieta e l’insulino resistenza; l’interleuchina 15 stimola la crescita muscolare e la mineralizzazione ossea; infine, l’irisina stimola una parte del cervello legata all’apprendimento e alla memoria, chiamata ippocampo, e regola importanti processi metabolici come il metabolismo del glucosio e dei grassi, oltre a favorire la formazione di ossa e convertire il grasso bianco in grasso bruno, più attivo dal punto di vista metabolico.
Dr.ssa Valentina Nuzzi
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