Dottor Garbolino, quali sono i materiali che compongono le lenti per occhiali da vista?
Le lenti oftalmiche possono essere composte da diversi materiali, vale a dire dal cristallo o da prodotti infrangibili. Mentre il primo possiede un peso maggiore e un’alta possibilità di frantumarsi nel caso cada, i secondi sono molto leggeri e tendono a non rompersi.
Quali sono le tipologie di lenti infrangibili?
Tra le lenti in materiale organico troviamo quelle in policarbonato e quelle in Trivex. Le prime sono spesso preferite grazie alla loro naturale proprietà di protezione dai raggi UV, in quanto il policarbonato è un materiale a base di resine e nasce come sostanza sintetica per l’industria aerospaziale, motivo per il quale è anche più resistente alle rotture e, quindi, consigliato per bambini, ragazzi, sportivi e per tutti coloro che si svolgono attività o lavori gravosi.
Le lenti in Trivex, invece, sono resistenti all’azione degli agenti chimici, non ingialliscono e sono abbastanza facili da pulire. Anch’esse, di conseguenza, sono molto usate per occhiali sportivi, per bambini, anziani e per occhiali da lavoro.
Ciò significa che il cristallo si scheggia o si graffia più facilmente?
In realtà no, al contrario è più probabile che sia il cristallo a rigarsi di meno rispetto alle resine, in quanto esso è maggiormente duro. La scarsa resistenza alle abrasioni delle lenti infrangibili è stata attenuata da nuovi trattamenti indurenti, accoppiati spesso a trattamenti antiriflesso multistrato e/o a trattamenti che ne facilitano la pulizia. In ogni caso, è importante prestare attenzione a evitare lo strofinamento delle superfici prima che vengano accuratamente lavate con acqua corrente capace di rimuovere eventuali particelle abrasive.
Cosa determina lo spessore di una lente prima di essere montata sulla montatura?
Ogni materiale viene creato, per lente, con il cosiddetto indice di rifrazione, un numero che indica quanto essa dev’essere sottile: più è alto l’indice, più la lente verrà esile, a parità di condizioni di montatura, centratura e diottrie. Il fine è quello di rendere le lenti maggiormente armoniche, nonostante la scelta principale per ottenere un effetto estetico con indosso gli occhiali consista nel trovare la montatura adatta al proprio viso. Ad esempio, quando il difetto visivo è alto, è consigliato prediligere montature di dimensioni ridotte, portatrici di lenti più sottili: nel momento in cui lo spessore aumenta, dato dall’aumentare del potere diottrico, aumentano anche il peso e le distorsioni che la lente potrà creare.
Elaborazione a cura di Stefania Albanese
Ottico-Optometrista Paolo Garbolino
Sede a Pinerolo, Via Michele Buniva, 80
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