Infortuni sul posto di lavoro: e se si potessero prevenire?

In questo articolo il Dott. Federico Nuzzi ci spiega come, con della fisioterapia preventiva, gli infortuni sul posto di lavoro e tutte le complicanze correlate ad essi si possano evitare

Tempo di lettura: 3 minuti

 


Dottor Nuzzi, se parliamo in infortuni sul lavoro, quali sono i dolori e le problematiche più comuni per cui i pazienti si rivolgono al fisioterapista?

Principalmente, se si parla di dolori a causa di movimenti in ambito lavorativo, il dolore alla schiena ed il dolore al collo sono i più frequenti. Dunque, si parla lombalgia e cervicalgia come principali infortuni che causano assenteismo sul lavoro, e quindi richiesta poi di mutua. Basti pensare che la lombalgia, negli Stati Uniti d’America, è la prima richiesta di consulto medico ed è la più grande causa di instabilità, e anche in Italia è la problematica più comune.

Spesso capita che un lavoratore inizi ad accusare mal di schiena e non prenda contromisure fin da subito, peggiorando la situazione di malessere finché non gli diventa impossibile lavorare e si mette in mutua (oppure, nella peggiore delle ipotesi, richieda una modifica del suo lavoro che gli permetta di non sovraccaricare la schiena). Questo accade soprattutto nei lavori in cui è richiesto un maggiore sforzo fisico (quindi generalmente in fabbrica).

Il rischio, in questo modo, è che i lavoratori diventino involontariamente un “problema” per le aziende, che si ritrovano con molte assenze sul posto di lavoro da dover coprire, e magari operai che non potranno più svolgere le mansioni per le quali erano stati assunti. Quindi dovranno trovare altri, formarli… e tutto quanto diventa più complesso e dispendioso.


C’è un errore di base?

L’errore che si fa è quello di prendere la lombalgia come una con un “banale” mal di testa, ovvero un qualcosa che si tende ad aspettare di avere prima di agire. Solo che a quel punto è troppo tardi, e i tempi di guarigione si allungano con tutte le conseguenze già precedentemente citate.


Qual è il consiglio per evitare che queste problematiche si verifichino?

Tutti i pazienti che si presentano con lombalgia e dolori alla schiena sono convinti che la causa sia legata alla loro postura, ed è questa la prima cosa che riportano alla visita. Gli studi dimostrano come, in realtà il problema non sia la postura in sé, perché il nostro corpo utilizza la postura più comoda per l’impiego da svolgere in quel determinato momento. Il problema è mantenere le posture prolungate nel tempo. Per fare un esempio pratico, chi è che spesso soffre di mal di schiena? Chi sta tanto seduto, chi guida per tante ore (come gli autisti, i taxisti, o gli uomini che fanno lunghi viaggi d’affari), in quanto è il mantenimento di una postura inattiva per lunghi periodi ad arrecare dolore.

Anche a me è successo una volta: non sei abituato a viaggiare, ti fai la tirata in macchina di un sacco di ore e quando arrivi percepisci la schiena molto affaticata o dolente.


Stesso problema per chi sta tutto il giorno in piedi: è un problema che si verifica principalmente quando non si riesce a variare la propria postura lavorativa durante l’arco della giornata. Gli studi dimostrano infatti che la cosa peggiore in assoluto per la schiena è l’inattività.

Le raccomandazioni delle linee guida sono quelle di alternare la postura lavorativa per quanto sia possibile e, in caso contrario, ritagliarsi almeno 40 minuti/un’oretta al giorno per praticare dell’attività fisica che coinvolga la muscolatura della schiena, senza aver paura che questa la vada a peggiorare.


Quindi se la schiena fa male non va tenuta ferma a riposo?

Questo è uno degli errori più gravi che si possano fare, ovvero dire “la schiena mi fa male, mi fermo e non faccio più nulla che vada a sollecitarla”. No! Se la schiena fa male bisogna agire con esercizi mirati, ed è qui che entra in gioco la figura del fisioterapista. Altrimenti, una valida alternativa sarebbe ricorrere al modello di prevenzione aziendale utilizzato in altri stati.

Si tratta di un modello preventivo adottato dalle grandi imprese che consiste nell’avere all’interno dell’azienda stessa un fisioterapista che si occupa della prevenzione di infortuni per i lavoratori, seguendoli singolarmente a rotazione.  Vero è che il fisioterapista è un costo per l’azienda, ma dev’essere visto come un investimento, un risparmio sul lungo periodo in quanto previene le problematiche sopra citate e dunque i costi correlati ad esse.

 

 

Intervista a Federico Nuzzi a cura di Davide Clivio

Elaborazione articolo a cura di Giorgia Della Bosca

Dr. Federico Nuzzi
federiconuzzi.fkt@gmail.com
sede a Pinerolo
Tel. 3703280830

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