Dottor Nuzzi, in questo appuntamento vorrei parlare di atleti professionisti che si devono preparare per affrontare una nuova stagione agonistica dopo la pausa estiva.
In previsione della ripartenza della stagione agonistica, quali rischi corrono?
Intanto diciamo che la stagione agonistica parte a metà settembre.
Nel professionismo e nei settori giovanili professionistici, noi iniziamo la preparazione nei primi giorni d’agosto mentre per gli atleti di categorie più basse la iniziamo a metà mese; questo per gestire al meglio la distribuzione dei carichi su un periodo più lungo senza fare picchi elevati, cercando quindi di dividere bene il lavoro nel tempo evitando sovraccarichi che, dopo la pausa estiva, possono creare fastidiosi problemi.
Praticamente il preparatore atletico deve creare le condizioni ottimali di ripresa degli allenamenti su atleti che, dopo un fermo di molte settimane, si ritrovano di colpo a dover sopportare sedute di allenamento piuttosto impegnative a volte, soprattutto per i professionisti, anche doppie.
Partire da un allenamento pari a zero durante l’estate ad un allenamento anche progressivo ma comunque impegnativo senza una minima preparazione, mette più a rischio di infortuni.
Quali sono gli infortuni da temere maggiormente?
Dipende dallo sport praticato, possiamo citare problemi di pubalgia, dolori al tendine d’Achille, per i pallavolisti dolori alle spalle…in pratica tutti quei dolori portati da un lungo fermo ed una ripresa repentina; si possono evitare con l’allenamento graduale.
Rinforzare la muscolatura integrando l’allenamento con i pesi può essere utile?
Certamente, ormai non c’è più nessuno sport esente da rinforzo muscolare e questo dà anche un grande aiuto nella prevenzione degli infortuni. Più si sale di livello più vengono utilizzati i pesi.
Per esempio, nel calcio, a partire da squadre di promozione ed eccellenza, li utilizzano una volta a settimana sulla parte bassa e lavorano anche sulla parte alta per dare tono muscolare, stare fisicamente meglio ed essere più forti in campo.

Esistono dei programmi particolari di prevenzione infortuni?
Si, alcuni studi hanno realizzato programmi specifici. La FIFA ne ha fatto uno riguardante la prevenzione degli infortuni al legamento crociato del ginocchio, si chiama “eleven plus” e prevede una serie di esercizi specifici per adulti e per bambini ed è molto utilizzato nel calcio soprattutto nella fase di prestagione.
Gli esercizi proposti da un altro studio che riguarda gli adduttori hanno dato ottimi risultati pratici. Praticati in prestagione e mantenuti con volumi bassi durante la stagione agonistica hanno abbassato notevolmente l’indice degli infortuni in quella zona.
Il fisioterapista può aiutare in qualche modo la prevenzione?
Il fisioterapista sportivo è una figura regolamentata e riconosciuta dalla federazione internazionale dei fisioterapisti e deve rispondere ad una serie di requisiti specifici tra i quali la prevenzione infortuni.
Per rispondere alla domanda posso spiegare il procedimento operativo adottato:
L’atleta si presenta alla fine della stagione agonistica dopo qualche giorno di pausa ed il fisioterapista fa uno screening sugli infortuni avuti in passato per evidenziare quelli più a rischio. Passa quindi a degli appositi test, legati al tipo di sport, su rinforzo e mobilità di determinati distretti e sul controllo motorio.
Il quadro derivante dai test consente di creare un programma di prevenzione infortuni basato sullo stato generale e sulle carenze dell’atleta studiato appositamente per lui.
Tengo a precisare che anche per i dilettanti che praticano sport è importante un incontro con il fisioterapista prima di iniziare la stagione agonistica al fine di ottenere informazioni in grado di limitare gli infortuni delle zone che si sono scoperte deboli procedendo al loro rinforzo per affrontare al meglio gli impegni imminenti.
Intervista a Federico Nuzzi a cura di Davide Clivio
Elaborazione articolo a cura di Giorgia Della Bosca
Dr. Federico Nuzzi
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