Dolore alla schiena? Il taping può essere la soluzione

Avete presente quei lunghi cerotti colorati che spesso si vedono applicati agli sportivi? In questo articolo il Dott. Jacopo Papa ci spiega il taping e le sue funzionalità

Tempo di lettura: 3 minuti


Dott. Papa, cosa sono i taping? Possiamo definirli una terapia farmacologica?

Si tratta dei famosi “cerotti colorati”: non possiamo parlare di terapia farmacologica in quanto non contengono farmaci. All’interno, si possono trovare solo cotone, componente elastica e collante (distribuito non su tutta la superficie, ma solo su delle zone che seguono un moto ondulatorio che permette al cerotto di aderire alla cute). Non essendo impregnati di medicinali, l’efficacia sta nella metodica con cui vengono applicati: conviene seguire un trattamento ad hoc, anche manuale, come un semplice stretching, e applicare, successivamente, il cerotto per far perdurare la resa della seduta.

Parliamo, quindi, di un principio meccanico?

Il taping utilizza un principio meccanico e fisiologico, che passa attraverso la cute, su cui dev’essere steso direttamente, a contatto.

Qual è il fine del cerotto?

Lo scopo principale è avere un’azione inibitoria da contrazione muscolare, in quanto il cerotto aiuta ad avere benefici sulla struttura: per esempio, una sollecitazione sulla spalla per un nuotatore è molto utile: il cerotto va applicato per facilitare un certo movimento.

Altre due metodiche appartenenti ai taping sono quella linfatico drenante, per cui vengono utilizzate strisce fini e a volte intrecciate per far drenare maggiormente le strutture più congestionate, e quella articolare, che mira a tenere stabile una struttura che si muove in malo modo, per esempio una rotula.

Nel mondo occidentale, il colore del cerotto non influisce sul suo obiettivo e sulla sua azione, ma esso varia in quello orientale, dove i taping sono stati inventati: lì hanno una scala cromatica eccitatoria o inibitoria.

Chi necessita di questo servizio?

Nella maggior parte dei casi, da me viene chi ha dolore alla spalla per colpa della tendinite: dopo aver sottoposto il paziente a sedute di Tecar o a delle terapie con ultrasuono, gli applico il cerotto per migliorare la mobilità dell’arto.

Altre volte, invece, si ricorre alla kinesio taping, ad esempio quando la rotula preme sulle strutture sottostanti del ginocchio, provocando dolore e fastidio mentre si cammina o si salgono le scale. Questa terapia tiene la rotula più sostenuta, in modo che non vada a gravare su ciò che c’è sotto. Il beneficio, in questi casi, è immediato, perché si tratta di un alleviamento meccanico della pressione della rotula sulle strutture inferiori.

I feedback sono sempre positivi?

Sì, assolutamente. L’importante, però, è che i cerotti vengano applicati su soggetti che si muovono, in quanto il taping sfrutta la mobilità dell’individuo.

Qual è la differenza tra trattarsi da sé o farsi trattare da un professionista?

Cambia, sicuramente, il metodo d’applicazione: da soli, non si riesce a incollare in modo adeguato il taping su determinate zone, nemmeno io potrei, ed è fondamentale la conoscenza anatomica delle strutture muscolari su cui lo si mette. Sempre meglio affidarsi a un Dottore Fisioterapista.

Redazione dell’articolo a cura di Stefania Albanese

Dott. Jacopo Papa
jacopo.papa@dalfuocofisioterapia.com
c/o Clinica Dal Fuoco
Sede a Volpiano
Tel. 011 995 2200

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