Professor Cappellin, in una precedente puntata ci ha già parlato dell’equivoco che sta dietro le pubblicità dei “denti fissi in poche ore”. Ci sono altri aspetti a cui i pazienti devono fare attenzione?
È naturale che un paziente non abbia conoscenze approfondite in campo odontoiatrico, soprattutto a livello tecnico: per questo motivo, l’unico aspetto che si ha l’illusione di poter comparare direttamente è il prezzo. Purtroppo, ciò nasconde molte insidie, perché spesso viene sfruttato per giocare sull’equivoco, presentando alcuni servizi di minor qualità come “equivalenti” ad altri che invece offrono un valore decisamente maggiore. Questo malcostume si verifica soprattutto nel campo dell’implantologia dentale.
Perdoni la franchezza, ma spesso i pazienti rimangono a dir poco perplessi di fronte a cure preventivate da alcuni dentisti a più di 10.000 euro e da altri a meno di 5.000…
Ha colto esattamente il punto e per spiegarlo userò un esempio tratto dall’esperienza comune: se vado a comprare un anello d’oro e diamanti in gioielleria non mi aspetto di vederlo offerto allo stesso prezzo di un anello di bigiotteria che si può comprare in un banchetto per strada… Questo perché chiunque sa che il valore dei due oggetti è completamente differente e nessuno pensa siano neppure paragonabili. L’ambito tecnico della chirurgia implantare e dell’implantoprotesi è talmente specialistico che è molto più semplice giocare sull’equivoco, “facendo finta” che due prestazioni con lo stesso nome siano equivalenti anche considerando la qualità clinica e del servizio offerto.
Ci può fare qualche esempio pratico?
L’esempio più classico riguarda l’equivoco fra protesi provvisoria e definitiva: molti “vendono” — mi scuso per il termine che mal si adatta all’ambito medico, ma in questo caso è proprio quello che viene fatto — la protesi che viene consegnata dopo l’intervento come “definitiva”, ma in realtà si tratta a tutti gli effetti solo di un provvisorio “rinforzato”. Cercherò di essere il più semplice possibile spiegando aspetti tecnici piuttosto complessi: la protesi è composta da una parte interna che ne garantisce la resistenza (framework, che si traduce in italiano come “armatura”) e da una parte di rivestimento estetico (per capirci i denti che si vedono quando si fa un sorriso). L’armatura può essere realizzata con tecniche e materiali molto differenti: il cromo-cobalto per esempio è un materiale molto utilizzato perché economico e semplice da fondere (attorno ai 1400°), ma è molto più pesante e meno biocompatibile del titanio, che deve essere lavorato con metodiche CAD-CAM, che sono più precise, ma richiedono un investimento di oltre un centinaio di migliaia di euro in attrezzature tecnologiche di alta precisione. A parte il materiale, un’altra differenza fondamentale è la tecnica con cui viene realizzata l’armatura: il laboratorio che lavora per noi in esclusiva per esempio la realizza fresata IN UN UNICO PEZZO in titanio, mentre la metodica più diffusa è di realizzare un’armatura in cromo-cobalto forata in corrispondenza degli impianti, a cui vengono poi incollati dei cilindretti. Una armatura avvitata direttamente agli impianti deve essere realizzata con una precisione decisamente maggiore rispetto alle tolleranze permesse da una metodica di incollaggio e, come è facile comprendere, tutto quanto è incollato si può scollare, mentre un pezzo unico in titanio è virtualmente indistruttibile. È ovvio che il valore di queste due protesi non è paragonabile, eppure sfruttando l’equivoco vengono presentate con lo stesso nome a prezzi completamente differenti, ma come se fossero equivalenti sul piano della qualità.
A suo parere si tratta di una truffa?
A livello strettamente legale non si può parlare di truffa, ma personalmente ho una pessima opinione su chi fa credere ai pazienti che può offrire a minor prezzo una prestazione che “maschera” con lo stesso nome di servizi che invece garantiscono una qualità clinica e tecnica migliore. A livello di rapporto di fiducia con il paziente, credo che la trasparenza sia un elemento fondamentale: se questa viene a mancare già nella fase di presentazione del piano di cura e del relativo preventivo di spesa, non penso sia un buon punto di partenza… I saggi dicono che il buongiorno si vede dal mattino…
Intervista al Professor Mario Cappellin a cura di Davide Clivio
Dr. Mario R. Cappellin
Professore a contratto di Ergonomia, discipline odontoiatriche ed Economia Aziendale all’Università di Modena e Reggio Emilia.
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c/o Clinica dentale Cappellin
sedi a Torino e Pinerolo
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