Ho recentemente trattato in un articolo la distorsione del ginocchio, con il conseguente rischio di rottura del crociato. Tuttavia, il ginocchio non è il solo elemento a rischio distorsione della gamba. In questo articolo vi voglio parlare dei problemi correlati alla distorsione di caviglia e le possibili conseguenze nel caso in cui questa venga sottovalutata e non curata. Prima di farlo, però, facciamo un piccolo passo indietro:
Che cos’è una distorsione?
La distorsione, che può riguardare il ginocchio, ma anche la caviglia, i polsi, e molte altre parti del corpo, si verifica quando un’articolazione non segue il suo movimento naturale, ma fa un movimento differente (spesso in rotazione o in inclinazione laterale) che va oltre i limiti articolari stessi, ovvero un movimento in una direzione non solita.
Mentre per il ginocchio la paura più grande è la rottura del crociato, nel caso della caviglia i legamenti sono più piccoli e, pertanto, la paura è minore. Oltre ai legamenti, che servono proprio per evitare che le distorsioni avvengano, si possono riscontrare problemi di “conflitto” tra le ossa, ovvero due ossa che impattano tra loro (cosa che non dovrebbe mai accadere).
Quali sono le conseguenze della distorsione alla caviglia?
Nei casi meno gravi, la distorsione alla caviglia può significare l’interruzione momentanea dello sport o dell’esercizio che si sta praticando senza gravi conseguenze, o addirittura può non essere necessario fermarsi.
Nei casi più gravi, invece, si può creare una frattura da impatto (o infrazione da impatto osseo) o un edema osseo. Mentre la prima situazione è rara, questa seconda si verifica più frequentemente. Il principio è lo stesso, e dunque anche l’edema osseo nasce da un contatto tra le ossa a seguito di una distorsione, ma la sensazione è diversa: per farvi capire meglio, è come se si formasse un livido sull’osso, sottopelle, che provoca dolore quando si carica del peso sopra all’osso, quando lo si tocca, o quando lo si mette in movimento. Si tratta di un problema fastidioso in quanto non si capisce bene la causa del dolore senza una diagnosi.
Il problema non dev’essere trascurato perché…
Il problema non deve assolutamente essere trascurato perché il rischio è quello di uno stop decisamente più lungo. Mi viene in mente l’esempio di un paziente recatosi in studio da me a causa di una distorsione presa in vacanza ad agosto. Gli si è girata la caviglia ma senza apparenti conseguenze: nei giorni a seguire, infatti, non riscontrava alcun problema a camminare ed a svolgere le attività quotidiane (da vacanza, ovviamente, e dunque per lo più camminare). Una settimana dopo l’accaduto torna a casa e ricomincia la preparazione atletica calcistica (campionato dilettantistico di alto livello): dopo qualche allenamento, senza causa apparente (non ha subito né una botta né una distorsione), inizia a percepire un fastidioso dolore alla caviglia, con gonfiore correlato. Alla visita si presenta con una caviglia molto gonfia, e alla domanda “sicuro di non aver preso una distorsione?” lui mi riporta la distorsione presa in vacanza. Abbiamo fatto dei test che mostravano come la caviglia fosse effettivamente stabile, così gli ho fatto prenotare una risonanza per capire se la distorsione subita in vacanza avesse provocato danni non visibili a occhio nudo. Così era: l’atleta aveva un edema osseo “importante” alla caviglia. L’edema osseo era stato causato proprio dalla lieve distorsione subita ad agosto, in vacanza, e dal suo improvviso ricominciare a praticare sport a ritmi intensi con la caviglia che ancora non aveva recuperato dalla distorsione. Abbiamo iniziato un percorso di riabilitazione insieme e lui è potuto tornare a giocare dopo appena due settimane.
Se avesse continuato a giocare sopra quella caviglia gonfia avrebbe rischiato di peggiorare l’edema, non riuscendo sicuramente ad avere un rendimento ottimale e avrebbe allungato di molto i tempi di recupero.
Dr. Federico Nuzzi
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