Dolore alla parte bassa del piede: ecco come si risolve

Il dolore alla pianta del piede o al tallone può causare molti fastidi e, se non affrontato, alla lunga può provocare grosse difficoltà a camminare

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È giunta alla nostra redazione, nei giorni scorsi da parte di un lettore con dei forti dolori alla pianta del piede, la richiesta di un articolo a riguardo. Pertanto, abbiamo intervistato sull’argomento il fisioterapista sportivo delle giovanili della Juventus, il Dott. Federico Nuzzi.

Dott. Nuzzi, quali sono le principali cause del dolore ai piedi?

Fino a poco tempo fa, il dolore al piede veniva chiamato “fascite plantare” e si tratta di un’infiammazione della fascia plantare. Sotto il piede sono presenti una serie di muscoli e tendini che gestiscono la mobilità del piede, delle dita e della caviglia: quando si verifica dolore è perché uno di questi tendini presenta qualche problema. Si è visto, nel corso degli anni, che non si tratta sempre e per forza di un’infiammazione; pertanto, il nome è mutato in fasciopatia plantare. Questo disturbo include anche il dolore al tallone, alla parte posteriore, alle dita e, ovviamente, al centro del piede.

Questa problematica si può verificare: a seguito di un aumento del carico che si dà al piede (ad esempio quando gli sporti hanno un incremento di carico di lavoro che coinvolga i piedi, oppure, banalmente, quando c’è un ingrassamento importante in poco tempo); quando si torna a correre dopo un periodo di inattività; quando si cambiano le scarpe (e dunque le abitudini) oppure le superfici di appoggio (ad esempio una persona abituata a giocare a calcetto sull’erba che si ritrova a fare una partita su un sintetico particolarmente duro).

Quanto dura il dolore al piede?

Questa problematica può essere divisa in due categorie: acuta, quando il dolore si verifica subito dopo uno sforzo come quelli sopracitati, e in questo caso si va a indagare su una eventuale lesione; cronica, come nel caso del gomito del tennista, in questo caso il fastidio può durare mesi e va assolutamente trovata una soluzione per contrastarlo.

Non è come una lesione muscolare in cui senti una fitta e non riesci a proseguire, perciò bisogna prestare attenzione. Poi, generalmente, quando questo dolore si verifica su un atleta di livello, questo tende a volerlo risolvere con la fisioterapia abbastanza in fretta, per poter tornare a dare il massimo il prima possibile. Quando invece si tratta di persone con questo fastidio a causa di un lavoro usurante che li tiene in piedi tutto il giorno o quasi, queste tendono a portarselo dietro per molti mesi prima di andare in cerca di una soluzione.

Quali possono essere le soluzioni a questo problema?

Innanzitutto, bisogna capire qual è il punto di interesse. Se si tratta di un dolore al tallone, ad esempio, bisogna prima di tutto svolgere un trattamento manuale per rilassare quella zona. Poi si procede con degli esercizi mirati volti a riattivare e ridare mobilità ai muscoli coinvolti. Poi, per quanto riguarda il tallone, per esempio, tendiamo a consigliare delle suolette con lo scopo di dissipare un po’ le forze, soprattutto nel caso degli sportivi. Se non si tratta di un problema cronico, con il trattamento manuale e gli esercizi indicati dal fisioterapista il dolore si risolve in pochi giorni.

Se invece il dolore è cronico, il problema è più relativo alla gestione dei carichi, e la soluzione è un po’ più complessa. In questo caso, è fondamentale individuare quali sono le attività scatenanti, cercare (se possibile) di limitarle per qualche tempo e praticare degli esercizi che vadano a riattivare la muscolatura del piede in maniera graduale, in modo da riabituarlo ai carichi di lavoro che dovrà svolgere. Se il problema persiste, una delle soluzioni più praticate, come nel caso del gomito del tennista, sono le onde d’urto.

Per i casi più gravi, ovvero quei pazienti che non riescono più a gestire il dolore, come ultima spiaggia è previsto l’intervento chirurgico.

Per far comprendere meglio da un punto di vista pratico, vorrei analizzare un caso di una paziente, non sportiva, che tende a camminare molto. Quando si è presentata in studio la prima volta, lamentava un forte dolore al tallone, ma valutando meglio con degli appositi esercizi abbiamo capito che la provenienza del problema fosse la fascia plantare. Portando tante scarpe aperte, la paziente non voleva mettere la talloniera, così abbiamo lavorato su manipolazioni ed esercizi, integrando le onde d’urto. Dopo la seconda seduta aveva già riscontrato dei buoni benefici, e dopo la terza, continuando con gli esercizi, il dolore era praticamente svanito del tutto. Nonostante ciò, ancora oggi sta continuando a praticare gli esercizi per evitare recidive.

Quali sono le conseguenze se non viene trattato questo problema?

La testimonianza di chi ne ha sofferto per tanto tempo senza mai curarlo è quella che alla mattina, appena scesi dal letto, sentano come una coltellata fortissima sotto il piede. Poi migliora un po’ quando il muscolo si riscalda, però peggiorando ancora si arriva poi a far fatica a camminare e a dover procedere con l’operazione chirurgica.


Dr. Federico Nuzzi
federiconuzzi.fkt@gmail.com
sede a Pinerolo
Tel. 3703280830


Comunicazione sanitaria informativa ai sensi della legge 145/2018 (comma 525) curata da Federico Nuzzi, fisioterapista, Ordine TSRM, n.279.
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