Infortuni: prevenire è meglio che curare (pt.2)

Quando si pratica sport, soprattutto a livelli agonistici, l’infortunio è dietro l’angolo. Tuttavia, ci sono alcuni accorgimenti utili per provare a ridurre il rischio che ciò accada

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Seconda parte dell’intervista al Dr. Federico Nuzzi, fisioterapista sportivo con esperienza nelle giovanili del Torino F.C.

Dr. Nuzzi, c’è qualche differenza a livello di prevenzione tra uno sport come il calcio ed uno sport come il sollevamento pesi?

Assolutamente sì. Gli sport vanno suddivisi in due principali categorie: quelli che hanno un range di movimento prestabilito e quelli improvvisi. Per il calcio come per la kick boxing, ad esempio, i movimenti sono improvvisi: ci può essere l’aggancio del pallone che richiede l’allungamento della gamba e dell’inguine per quanto riguarda il calcio, come il fatto di dover essere pronti a colpire o parare colpi alle gambe piuttosto che al viso nella kick. Diverso è invece il caso del sollevamento pesi, in cui una volta imparati gli esercizi questi richiedono poi un movimento prestabilito, e quindi il rischio di infortunio è decisamente diverso e dipende meno dalla mancanza di elasticità.

Quali sono gli infortuni più probabili in caso di mancata prevenzione?

Gli infortuni più frequenti in caso di prevenzione fatta male sono quelli muscolari, che sono anche quelli più frequenti nel calcio. Sono spesso dovuti ad un errato lavoro di prevenzione e ad una sbagliata gestione dei carichi di lavoro. Per fare un esempio, un infortunio all’ordine del giorno è quello ai flessori della coscia posteriore: questo avviene quasi sempre durante uno scatto, quindi in velocità, perché in quel momento il muscolo si trova a dover agire in una fase in cui la gamba è totalmente allungata ed il muscolo è in massimo allungamento e deve frenare il movimento. Se il muscolo non è allenato a questo tipo di movimenti il rischio è che si crei una lesione e si strappi nel tentativo di frenata, con lesioni che possono essere di diversi gradi.

Parlando più nello specifico di calcio, al secondo posto per frequenza c’è l’infortunio agli adduttori ed al terzo e quarto posto ci sono rispettivamente i quadricipiti (generalmente infortuni da contatto) ed il polpaccio.

Il riscaldamento è fondamentale nella prevenzione di infortuni?

Decisamente, è fondamentale. Ad alti livelli, nello sport professionistico, il riscaldamento viene differenziato tra chi nel recente passato ha avuto un determinato infortunio e chi no, per evitare eventuali ricadute. Differisce inoltre da uno sport all’altro e, addirittura, in sport dove sono previsti più ruoli, di ruolo in ruolo. Le linee guida sui programmi di prevenzione raccomandano di farli brevi, in modo da poterli inserire all’interno del riscaldamento dell’atleta.

Dr. Federico Nuzzi
federiconuzzi.fkt@gmail.com
sede a Pinerolo
Tel. 3703280830


Comunicazione sanitaria informativa ai sensi della legge 145/2018 (comma 525) curata da Federico Nuzzi, fisioterapista, Ordine TSRM, n.279.
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