Doverosa precisazione: questo articolo sul latte è rivolto a persone onnivore o vegetariane, non alle persone vegane che per scelta etica non consumano nessun derivato animale (e state pure tranquilli che si può assolutamente seguire una dieta vegana per tutta la vita, ovviamente con le dovute accortezze, onde evitare di creare carenze nutrizionali).
Vediamo la posizione della SIOMMMS (Società Italina dell’Osteoporosi del Metabolismo Minerale e delle Malattie dello Scheletro).
Partiamo dall’inizio, ossia dalla sua composizione. Il latte è composto da
· Acqua (87%) circa
· Grassi (>3,5% nel latte intero, 1,5-1,8% in quello parzialmente scremato, <0,5% in quello scremato)
· Proteine (3,4% prevalentemente caseine, proteine ad alto valore biologico)
· Lattosio (4,8%, uno zucchero digerito nell’uomo dall’enzima lattasi)
· Sali minerali (calcio, fosforo, potassio, magnesio, zinco, selenio)
· Vitamine (idrosolubili del gruppo B e liposolubili proporzionalmente al contenuto lipidico)
Latte e contenuto di antibiotici e/o ormoni
Il latte vaccino immesso sul mercato italiano deve rispettare rigorosamente le normative europee di riferimento in termini di sicurezza microbiologica, presenza di residui di antibiotici o di altre sostanze potenzialmente tossiche. Il rispetto della normativa è garantito da una sistematica attività di controllo da parte delle Istituzioni che garantisce la salubrità del latte commercializzato in Italia. In particolare, l’uso di ormoni è vietato in Italia e nell’Unione Europea, mentre quello di antibiotici è in forte calo, e questo determina residui bassissimi nei latti sottoposti a controllo ufficiale. Anche i mangimi ed i formaggi degli animali importati dall’estero sono comunque sottoposti a rigidi controlli per garantirne la salubrità.
Frequenze di consumo
Le Linee Guida per la sana alimentazione raccomandano nell’adulto un consumo di 3 porzioni al giorno di latte o yogurt (1 porzione è pari a 125 ml di latte o yogurt) e 2-3 porzioni a settimana di formaggi freschi (100 g) o stagionati (50g). Diversi studi osservazionali suggeriscono però che il consumo medio in Italia di latte e yogurt è nettamente inferiore rispetto a quanto raccomandato dalle Linee Guida, mentre il consumo di formaggi è in eccesso, con conseguente eccedenza di consumo di grassi.
Latte nelle varie fasce di età
Il ruolo nutrizionale del latte vaccino varia in funzione delle fasi specifiche della vita: a partire dai 3 anni di età le Linee Guida suggeriscono un consumo di 2 porzioni di latte/yogurt al giorno (es una a colazione ed una a merenda), tanto da porre il latte alla base della piramide alimentare definita Società Italiana di Pediatria.
La tendenza piuttosto comune di abbandonare progressivamente il consumo di latte successivamente durante l’adolescenza andrebbe contrastata in quanto il consumo di latte vaccino riveste un ruolo nutrizionale fondamentale anche nell’adulto come fonte di proteine, vitamine e minerali (soprattutto il calcio). Lo scarso introito di latte e yogurt contribuisce a far sì che l’introito dietetico di calcio sia mediamente inadeguato già a partire dall’adolescenza. Per quanto il latte non sia l’unico alimento ricco di calcio (sono fonti di calcio molti vegetali e molte acque per esempio), rappresenta però quello con il migliore rapporto tra tenore di calcio altamente biodisponibile (a differenza di quello contenuto in alcuni vegetali, per esempio) e valore energetico della razione.
Anche nelle donne in gravidanza e negli anziani il consumo di latte è raccomandato per soddisfare le rispettive esigenze nutrizionali. Nello sportivo il latte scremato può rappresentare una bevanda ottimale per il recupero post esercizio fisico in quanto contiene carboidrati semplici ed elettroliti, ed alcuni studi suggeriscono che possa favorire il recupero ed il potenziamento muscolare, oltre ad avere sostanze ad azione prebiotica che agiscono favorevolmente sul microbiota intestinale.
Dr.ssa Valentina Nuzzi
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