Circa quindici milioni di italiani soffrono di mal di schiena. Una delle più comuni cause del dolore alla schiena è sicuramente l’ernia del disco. Abbiamo deciso di chiedere qualche informazione a riguardo al nostro esperto Jacopo Papa, chinesiologo e posturologo della Clinica Dal Fuoco, con sede a Volpiano.
Dottor Papa, cosa s’intende di fatto con “ernia del disco”?
L’ernia discale è la rottura di un disco intervertebrale che, lacerandosi, causa la fuoriuscita del materiale presente al suo interno verso le strutture circostanti. Nello specifico, il disco intervertebrale è la struttura interposta tra ogni vertebra che forma la nostra colonna ed ha funzione di ammortizzazione delle forze che agiscono sulla colonna stessa. Oltre ad ammortizzare, i dischi hanno anche la funzione di garantire una mobilità alle vertebre stesse su tutti i piani di movimento.
Quali posso essere le problematiche legate ad un’ernia discale?
Il disco è formato da un anello fibroso e da un nucleo polposo, di consistenza gelatinosa, che è appunto la parte interna che fuoriesce dal disco nel processo di erniazione. Il materiale polposo fuoriuscito dal disco può andare a comprimere le strutture circostanti e creare quindi sofferenza ai tessuti stessi. Le strutture nella maggior parte dei casi lese da questo evento sono le radici nervose che, una volta compresse, possono scatenare radicolopatie, evidenziate dal paziente con formicolii, parestesie e iper o iposensibilità lungo parte o lungo tutto il decorso del nervo stesso.
I nervi più colpiti dalle radicolopatie sono il nervo sciatico ed il nervo crurale per la zona lombare, e le radici nervose che andranno a formare il plesso brachiale per quanto concerne il tratto di colonna cervicale. L’ernia discale non crea per forza infiammazione o dolore: ci sono infatti alcuni casi di pazienti che, pur avendo uno o più dischi erniati, non soffrono di particolari dolori.
Come si può prevenire e/o curare la sintomatologia creata da un’ernia discale?
In fase acuta è utile una valutazione medica specialistica, solitamente con un approccio farmacologico e fisioterapia strumentale antalgica. E’ possibile effettuare un ciclo di ossigeno ozono terapia che consiste nella somministrazione, tramite iniezione, dell’ozono medicale in corrispondenza del disco intervertebrale. In tutti i casi, le terapie da effettuare devono essere mirate alla riduzione di volume del disco intervertebrale, al fine di ridurne la pressione sui tessuti adiacenti.
In un secondo momento la ginnastica per decomprimere il tratto dolente e rinforzare allo stesso momento fasci muscolari che sono carenti di tono.
Al fine di prevenire o curare la sintomatologia dolorosa è utile svolgere delle sedute di terapia manuale osteopatica, per eliminare tensioni e/o rigidità che a breve o lungo termine possono creare questo problema.
La terapia chirurgica è da prendere in considerazione nel momento in cui la sintomatologia creata dall’ernia è invalidante per il paziente a tal punto da inficiare attività come la stazione eretta e la deambulazione.
Intervista al Dr. Jacopo Papa a cura di Davide Clivio
Dr. Jacopo Papa
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