La parola dieta viene dall’antica Grecia e significa “modo di vivere bene”: riguardava infatti non solo il cibo, ma anche le ore di sonno e di attività fisica da fare per vivere al meglio ed in salute. Niente di drastico o strano.
Oggi, invece, il termine viene associato a quello di “mode alimentari strane e assurde”, di “regole ferree da seguire in modo militaresco” al fine di ottenere risultati nel più breve tempo possibile (la famigerata prova costume che ogni anno diventa fonte di ansia per tante e tante persone).
Tuttavia, se davvero queste diete sono miracolose come dicono (perché ognuna di esse si spaccia per tale) allora perché obesità e sovrappeso continuano ad aumentare drammaticamente di anno in anno?
I dati dell’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) parlano chiaro: a livello mondiale dal 1975 al 2014 (quindi in nemmeno 40 anni) la percentuale di persone obese è passata dal 4,5% al 12,8% (triplicata). E in Italia, nello specifico si è passati dal 8,4 al 19,9% mentre la popolazione sovrappeso è passata dal 41,5% al 64,1%. Cioè più della metà della popolazione del nostro Paese è in sovrappeso.
Tante diete miracolose, ma obesità e sovrappeso in aumento: c’è qualcosa che non quadra….
Per comprendere il motivo di questa contraddizione dobbiamo fare un passo indietro e capire, una volta per tutte, come funziona il corpo, perché senza questa conoscenza si è condannati a passare la vita saltellando da una dieta all’altra, nella speranza di azzeccare quella giusta, accumulando solo chili e frustrazione.
Partiamo dal presupposto che il fisico ideale non esiste (infatti ognuno di noi ha un proprio ideale di bellezza), quindi bisogna darsi come obiettivo non quello di assomigliare a qualcun altro, diventandone una pallida imitazione, bensì impegnarsi a diventare la migliore forma di noi stessi.
Per fare questo bisogna innanzitutto capire cosa migliorare, e la sola bilancia non lo può dire.
La forma fisica di ciascuno non dipende dal numero che si legge sulla bilancia, perché se fosse così tutte le persone che sono alte uguali e hanno lo stresso peso avrebbero lo stesso fisico, giusto?
Questo invece non accade mai in quanto la forma fisica di ciascuno dipende dalla sua composizione corporea, ossia dal rapporto tra massa magra e massa grassa.
Muscolo e grasso, pur pesando ugualmente, occupano spazi ben diversi: il muscolo occupa solo un terzo del volume del grasso.
La nostra forma fisica, la taglia di pantaloni che portiamo e come ci stanno i vestiti addosso, non dipende dal peso sulla bilancia, bensì dal rapporto tra muscolo e grasso che abbiamo (più abbiamo muscolo e meno abbiamo grasso più avremo una forma fisica asciutta e tonica).
Per valutare la forma fisica occorrono quindi altri strumenti rispetto alla bilancia: a casa bisogna imparare ad usare i vestiti e lo specchio come metro di misura dei miglioramenti, mentre in studio da un professionista si possono fare altre valutazioni più specifiche, quali le misurazioni antropometriche (pliche e circonferenze) e l’analisi della composizione corporea (quest’ultima è un’analisi non invasiva che attraverso la misura dell’impedenza dei tessuti al passaggio di una corrente di bassa potenza permette di misurare massa magra, massa grassa e acqua totale).
Il concetto di “dimagrimento” quindi non vuole semplicemente dire “perdere peso sulla bilancia”, bensì perdere la massa grassa mantenendo il più possibile la massa magra; e questo è possibile solamente attraverso una dieta equilibrata e l’esercizio fisico.
La giusta dieta deve essere varia, non deve escludere nessun tipo di macro e micronutriente e soprattutto dev’essere fatta su misura per la persona, sulla base dei suoi gusti e delle sue esigenze sociali e lavorative, perché solo in questo modo potrà diventare uno “stile di vita”, permettendo così di mantenere i risultati costanti nel tempo. É proprio questa la vera sfida delle diete, in quanto tutte fanno dimagrire ma poi c’è sempre il problema di mantenere i risultati ottenuti.
L’esercizio fisico è altrettanto importante perchè permetterà al nostro corpo di mantenere il più possibile il muscolo, perdendo così quasi solamente la massa grassa.
Il muscolo è un elemento fondamentale per non ingrassare in futuro in quanto, per il nostro corpo, è considerato una “stanza” in cui può immagazzinare i nutrienti; l’altra “stanza” a disposizione è il grasso: va da sé che se una persona ha tanto muscolo può mangiare “senza ingrassare” in quanto i nutrienti verranno veicolati dentro il muscolo e non dentro il grasso.
Tuttavia, se non si pratica attività fisica con costanza dopo i 25 anni circa (età in cui raggiugiamo il picco di massa muscolare) si inizia a perdere muscolo e così, a parità di nutrienti assunti, si è destinati ad ingrassare, in quanto quest’ultimi non potranno più essere contenuti nel muscolo ed andranno a finire nel grasso.
Le diete drastiche che permettono di perdere tanto peso in poco tempo portano a una grossa perdita di massa muscolare, condannando così ad ingrassare non appena si mangia un qualcosa in più. Proprio per questo sarebbe auspicabile non perdere più dello 0,5-1% del peso a settimana se si vuole mantenere la massa magra.
Il muscolo, inoltre, è ancora più prezioso essendo anche un potente predittore della salute futura, in quanto la maggior parte delle patologie croniche (ipertensione, dislipidemia, diabete, malattie cardiovascolari, alcuni tipi di cancro) sono correlate alla massa grassa: se negli anni si mantiene una buona quantità di muscolo non si aumenterà la massa grassa e quindi sarà minore la probabilità di andare incontro a questo tipo di patologie.
Per questo motivo, l’OMS ha pubblicato nel 2020 le nuove Linee Guida sull’attività fisica da svolgere, suggerendo nella fascia dai 18 agli over 65 (quindi per tutti) almeno 75-150 minuti a settimana.
Non esitate a farvi fare la giusta dieta su misura per voi!
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