Nonostante le molte polemiche degli ultimi anni sull’efficacia dell’uso di cellule staminali in medicina, l’odontoiatria italiana vanta il livello di ricerca più alto e rigoroso del mondo, decisamente superiore, per esempio, a quello degli USA.
A proporre l’uso delle cellule staminali in odontoiatria, più propriamente definite cellule progenitrici in campo odontoiatrico, sono stati i dottori Graziano e D’Aquino alcuni anni fa, ideando e producendo un filtro in grado di selezionare le cellule più piccole da diversi tessuti prelevati dal cavo orale, molto ricchi appunto in cellule staminali.
La nostra struttura punta molto sull’innovazione tecnica e tecnologica, così non appena ci è stata proposta questa pratica l’abbiamo accolta con grande entusiasmo, studiando e mettendo a punto protocolli finalizzati a massimizzare i vantaggi di questa straordinaria invenzione nel campo della rigenerazione ossea.
I principali vantaggi del metodo
Presenti in diversa percentuale in quasi tutti i tessuti dell’organismo in diverse percentuali, le cellule staminali possiedono la potenzialità di trasformarsi da cellule “generiche” a cellule “specializzate”, con la caratteristica di moltiplicarsi e rigenerare in breve tempo vasi sanguigni, connettivo e molti altri tessuti specifici; in odontoiatria, in particolare, sono utili a ricostruire nuovo osso nei punti dove questo, per diversi motivi, è venuto a mancare.
Il vantaggio è evidente: se in media dove si è estratto un dente si rigenera completamente un nuovo osso in circa 18 mesi usando materiali di riempimento sintetici, con l’uso delle cellule staminali la maturazione dell’osso si trova ad un livello molto avanzato dopo poco più di 4-5 mesi.
Un minor tempo di guarigione
Il principale vantaggio di questa particolare applicazione è appunto un minor tempo di guarigione, ma partendo da ciò, noi abbiamo sviluppato un protocollo che presenta diversi altri importanti vantaggi: il nostro obiettivo primario è rendere più semplice, veloce e sicura la rigenerazione dell’osso verticale (per “alzare” il livello di osso che è andato perduto per esempio per gravi infezioni) e/o orizzontale (per rendere più “spesse” le zone dove l’osso è molto sottile). Da diversi anni, sono già presenti tecniche di rigenerazione ossea, denominate GBR (Guided Bone Regenration, tradotto “Rigenerazione Ossea Guidata”), che sfruttano il posizionamento di membrane che vengono sagomate nella forma necessaria e mantengono il volume dell’osso che si vuole rigenerare fino alla completa guarigione del sito. Tuttavia, queste tecniche chirurgiche risultano abbastanza complesse e non alla portata di qualsiasi professionista: serve un chirurgo con anni di esperienza alle spalle.
Le membrane utilizzate sono inoltre di un materiale poco resistente alle infezioni batteriche, perciò l’intervento rischia di fallire se la gengiva che ricopre in corrispondenza della ferita chirurgica si apre anche solo per qualche millimetro per i primi 3-4 mesi di guarigione. In questo caso, l’innesto viene distrutto in parte o del tutto da processi infettivi, provocando gravi disagi al paziente, oltre alla necessità di ripetere l’intervento in condizioni peggiori di prima.
Visti i rapidissimi tempi di guarigione dovuti all’utilizzo di cellule staminali, l’utilizzo di queste membrane non è più necessario ed occorre solamente una ”impalcatura” che permetta al volume dell’innesto di non essere più compresso dall’elasticità dei tessuti gengivali.
Per questa ragione abbiamo sviluppato, grazie alla nostra più che decennale esperienza nel campo del CAD-CAM odontoiatrico, una griglia in titanio lucidato (materiale molto resistente alla colonizzazione batterica), che ci permette di ottenere questo risultato in modo sicuro, semplice e veloce. Inoltre, il titanio è un materiale biocompatibile (tanto che l’osso lo integra, come avviene per esempio per gli impianti) e pertanto assolutamente sicuro e privo di possibili reazioni allergiche. In questo modo, dopo circa 4-5 mesi di guarigione e maturazione, la griglia viene semplicemente rimossa e rimane un nuovo ampio volume osseo rigenerato che viene utilizzato nello stesso intervento per posizionare impianti e riabilitare protesicamente la zona.
Una tecnica più rapida
Il tempo di esecuzione si riduce di circa la metà, da 45-60 minuti a 25-30. Il vantaggio principale, tuttavia, è dato dalla minore invasività (non è necessario praticare incisioni aggiuntive per aumentare l’elasticità dei tessuti, quindi la guarigione è più veloce e sicura, in quanto il taglio chirurgico rimane molto più limitato). Questo, a sua volta, comporta un disagio postoperatorio molto minore, con assenza di dolore non solo durante, ma soprattutto dopo l’intervento, aspetto che permette una terapia farmacologica antinfiammatoria e antibiotica limitata a pochi giorni. In caso di piccole zone di apertura della ferita, la guarigione avviene spontaneamente nel giro di pochi giorni e il rischio di infezione è quasi nullo. Un altro vantaggio non trascurabile è dato dal fatto che utilizzando cellule tratte dal sangue del paziente, il rigetto dell’innesto è impossibile.
Comunicazione sanitaria informativa ai sensi della legge 145/2018 (comma 525) curata dalla Clinica dentale Cappellin srl Società Benefit (aut. san. 60bis, direttore sanitario dr. Mario R. Cappellin, odontoiatra, Albo TO 2272). Le informazioni contenute in questo sito sono presentate a solo scopo informativo, in nessun caso possono costituire la formulazione di una diagnosi o la prescrizione di un trattamento, e non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto medico-paziente o la visita specialistica.