Psicologo o psichiatra? Quando e a chi chiedere aiuto

Rivolgersi ad uno specialista quando c'è bisogno di aiuto non è facile, ma molto spesso è indispensabile. Facciamo chiarezza su quando e a chi chiedere aiuto in determinate circostanze

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Chiedere aiuto quando si sta male è difficile: la paura di essere considerati deboli o troppo fragili spesso ci blocca; è ancora più faticoso pensare di avere bisogno di aiuto quando ciò che ci affligge è la fatica di fare le cose di sempre, la tachicardia o il fiato corto nell’affrontare situazioni della vita, prima normali o sopportabili.
Se poi, una volta superate queste resistenze, si aggiunge l’ostacolo di non sapere a chi rivolgersi, il rischio è di perdersi prima di arrivare alla cura.
E dunque di chi ho bisogno? dello psicologo, dello psichiatra o del neurologo? E che differenza c’è tra psicologo e psicoterapeuta?
Di seguito alcuni elementi per fare un po’ di chiarezza ed essere di aiuto per affrontare un percorso di cura investendo tempo, energie, e talora anche denaro, in maniera efficace.

Psicologo
Lo Psicologo è laureato in Psicologia (5 anni di corso di laurea), ha svolto il tirocinio pratico e ha superato l’esame di stato. Solo dopo questi passaggi è abilitato all’esercizio della professione di Psicologo. Con un successivo percorso di formazione di cinque anni può diventare Psicoterapeuta.
Interviene nelle situazioni in cui non sia presente uno stato di psicopatologia.

Psichiatra
Lo Psichiatra è laureato in Medicina e Chirurgia (6 anni di corso di laurea), è iscritto all’Ordine dei Medici e successivamente si è specializzato in Psichiatria (altri 4-5 anni di corso).
Lo psichiatra ha la competenza e il titolo per prescrivere i farmaci specifici per curare i Disturbi dell’Umore, Disturbi d’Ansia, Insonnia o altre situazioni cliniche che richiedano una terapia farmacologica. Essendo un medico, può inoltre effettuare diagnosi differenziali con quelle condizioni in cui i sintomi psichici sono secondari a problemi medici (es: problemi tiroidei, cardiaci, metabolici).

Psicoterapeuta
Lo psicoterapeuta ha 5 anni di specialità dopo la laurea in psicologia o medicina ,può essere quindi sia un medico psichiatra che uno psicologo. Può effettuare una diagnosi psicopatologica (tramite colloqui clinici o test psicodiagnostici), sulla base della quale stabilire un successivo percorso psicoterapeutico, usualmente mirato a curare la base dei sintomi.
Esistono diversi tipi di psicoterapia con diversa efficacia a seconda del tipo di disturbo (cognitivo-comportamentale, psicodinamica, sistemico-familiare …).

Neurologo
Il Neurologo è laureato in Medicina e Chirurgia (6 anni di corso di laurea), è iscritto all’Ordine dei Medici e successivamente si è specializzato in Neurologia (altri 4-5 anni di corso).
Il neurologo si occupa del trattamento delle patologie organiche a carico del Sistema Nervoso Centrale e Periferico (cervello, midollo spinale, nervi cranici e spinali).
Pertanto ci si rivolge a questo specialista in caso di sintomi quali difficoltà nella deambulazione e nell’eloquio, cefalee, paralisi motorie o perdita/riduzione della sensibilità (ictus, morbo di Parkinson, Sclerosi multipla, Epilessia, Sclerosi Laterale Amiotrofica) .
Poiché spesso questi disturbi organici posso presentare come esordio o nel corso del disturbo sintomi psichici è spesso necessario l’intervento di entrambe le figure per un trattamento integrato.
Persiste tuttavia ancora una diffusa tendenza a rivolgersi al neurologo, invece che allo psichiatra, per la errata convinzione che quest’ultimo sia lo specialista a cui ricorrere solo nelle situazioni più gravi di disagio psichico.
Per lo stesso motivo, spesso ci si rivolge allo psicologo per timore che andare dallo psichiatra significhi essere considerato “pazzo”, o per il timore di ottenere solo una consulenza farmacologica.
In ogni caso, ciascun professionista dovrebbe essere in grado di valutare se proseguire, o se sia meglio indirizzare il paziente altrove.
È certamente molto utile confrontarsi con il medico di medicina generale per avere una sua indicazione sulla scelta della figura professionale e sul Servizio Pubblico al quale riferirsi.

Di norma, è molto importante sapere che se si va da uno psicologo o psicoterapeuta e da uno psichiatra è necessario che i due professionisti si scambino informazioni e confronti; se questo non avviene è molto probabile che le cure perdano di efficacia e l’individuo si senta sperso o senta che i trattamenti non funzionino.
Se tuttavia i timori restano, o se si ha paura di non fare la scelta dello specialista “giusto”, il consiglio è di rivolgersi a centri dove le equipe di trattamento siano composte dalle diverse tipologie professionali con le rispettive competenze specifiche, o che siano organizzate in modo da accogliere il paziente per una prima valutazione con almeno due di queste figure (psichiatra e psicoterapeuta/psicologo).

E’ ormai noto infatti che i trattamenti più efficaci sono quelli basati sulla teoria BIO-PSICO-SOCIALE, e cioè sull’ipotesi che ogni condizione di salute o di malattia sia la conseguenza dell’interazione tra fattori biologici (genetici, interazioni chimiche, ecc.), psicologici (cognitivi, emotivi e motivazionali) e sociali/culturali (Engels, 1977; Scwartz, 1982). I dati scientifici hanno inoltre da tempo confermato che il trattamento combinato, farmacologico e psicoterapico sia l’intervento che garantisce i migliori risultati in termini di efficacia, considerando pertanto, per la maggiore parte dei disturbi psichici, che le due figure professionali (psicoterapeuta e psichiatra) sono complementari e non mutualmente esclusive.
Ciò significa che i centri che lavorano basandosi su tale modello, avvalendosi di un’equipe multidisciplinare (valutazione medica, psicoterapia, test psicodiagnostici, terapia farmacologica, interventi educativi, supporti familiari, trattamenti espressivi,… ), forniscono, attraverso un intervento integrato, l’approccio di cura più efficace e risolutivo dei disturbi psicologici e psichiatrici.


Le informazioni contenute in questo sito sono presentate a solo scopo informativo, in nessun caso possono costituire la formulazione di una diagnosi o la prescrizione di un trattamento, e non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto medico-paziente o la visita specialistica.

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