La cura dei denti durante le vacanze estive

Le vacanze estive possono essere un momento ideale per la prevenzione dei piccoli pazienti, ecco perchè.

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Perché è importante approfittare del periodo estivo per la prevenzione

Un buon genitore è attento ai vari aspetti della vita dei figli, dalla scelta della scuola all’alimentazione; ultimamente constatiamo anche una maggiore consapevolezza per la prevenzione orale: se iniziata in tenera età può far risparmiare tempo e risorse, a vantaggio della salute dei piccoli pazienti. Molto spesso si crede che basti impostare corrette abitudini igieniche e alimentari, ma ci sono altre competenze del bambino (parlare correttamente e respirare efficacemente, per esempio) essenziali per lo sviluppo armonico, non solo della bocca. Durante l’anno, le numerose attività scolastiche fanno un po’ passare in secondo piano la prevenzione e si corre il rischio di rimandare la visita a quando si verificano problemi urgenti, portando dal medico il bimbo nel momento peggiore in assoluto.

Cosa s’intende per cultura pediatrica

In un bambino in crescita, anche in tenera età, con minime precauzioni si possono ottenere grandi risultati: inoltre, la prevenzione permette di vivere il rapporto con il medico e la propria salute come gioco e scoperta.
Durante queste visite, il bambino e la sua famiglia sono ugualmente coinvolti: fotografie, immagini, pupazzi, un linguaggio efficace ed evocativo, esempi semplici ed immediati ci aiutano a creare un’alleanza che ponga il piccolo paziente al centro di professionisti dedicati al suo benessere, che “parlino la sua lingua” e che con il gioco gli insegnino a prendersi cura di sè stesso con naturalezza, creando giorno dopo giorno sane abitudini che li accompagnino per tutta la vita. La prima visita andrebbe programmata dopo pochi mesi dalla nascita, appena spunta qualche dente. Il nostro obiettivo è molto più ambizioso, perché il progetto “Scuola delle Mamme” mira a condividere nozioni utili ai genitori, che se bene informati possono accorgersi precocemente di quando potrebbe essere utile far visitare il bimbo, per intercettare il prima possibile eventuali patologie o disturbi di crescita.

Patologie che possono pregiudicare lo sviluppo armonico di denti e bocca nei bambini

Essendo in crescita, sottovalutare alcuni disturbi nello sviluppo dei denti e delle ossa mascellari potrebbe costare caro: è meglio aiutare e correggere un problema appena viene intercettato, piuttosto che aspettare che si amplifichi e siano necessarie terapie più lunghe e costose.
Talvolta, sono i bambini stessi che si accorgono che qualcosa non va nella loro bocca, come una piccola paziente portata in visita quando aveva 6 anni e che chiameremo Francesca: solare ed estremamente intelligente, nascondeva accuratamente il suo sorriso per il disagio che le provocava; con una semplice terapia intercettiva le abbiamo restituito la possibilità di vivere il rapporto con la sua bocca con libertà e naturalezza, potendo iniziare a masticare, parlare, sorridere e in definitiva crescere con fiducia in sè stessa. Oggi Francesca è una splendida ragazza di 19 anni, che si sottopone regolarmente a visite di controllo e igiene professionale, perché fin dalla tenera età ha compreso l’importanza di curare il proprio sorriso e la salute orale che ne è la base.

Il ruolo dei genitori

Anzitutto, i genitori devono controllare se la chiusura dei denti è armonica: l’arcata superiore deve coprire per circa metà quella inferiore, sopravanzandola di pochi millimetri (in parole povere non devono sembrare denti da “coniglietto”). Anche problemi o difficoltà nel parlare (linguaggio poco chiaro) o nel masticare (non riuscire a triturare efficacemente o fastidio e stanchezza nel mangiare cibi croccanti), nel respirare correttamente dal naso o il russare di notte (associato spesso a tonsilliti croniche e ricorrenti) possono essere collegati alla scorretta crescita della bocca. Se leggendo questo articolo un genitore pensa che il proprio figlio possa avere di questi problemi, non disperi: non è mai troppo tardi. Per fortuna nei bambini si trova quasi sempre una soluzione. Ovviamente, prima si intercetta la patologia e meglio è!
Quando si diagnosticano disturbi della crescita, molti genitori si colpevolizzano, pensando che sarebbe stato meglio portare prima il proprio bimbo in visita; per questo motivo ci impegniamo molto per diffondere una corretta informazione, che metta tutti in grado quantomeno di sospettare la presenza di qualche problema, in modo da potersi rivolgere il prima possibile ad uno specialista.
E’ infatti molto importante che un genitore sia consapevole che alcuni problemi non tendono a risolversi spontaneamente con la crescita, ma tendono anzi a peggiorare.

Le false convinzioni più diffuse che ritardano il ricorso alla visita dentistica nei piccoli pazienti

La convinzione più dannosa è certamente quella legata al fatto che i denti da latte, poiché cadranno e saranno sostituiti dai definitivi, non abbiano necessità di essere curati: in realtà vanno preservati fino alla caduta naturale, ove possibile, perché questo permette di poter masticare senza dolore, di far crescere in maniera più corretta la bocca e di avere uno sviluppo psico-fisico ottimale.
Un’altra credenza altrettanto rischiosa è pensare che se i denti non sono allineati occorra attendere fino alla caduta dei denti da latte per poter intervenire: come dimostra il caso di Francesca, intercettare precocemente disarmonie di crescita dentali e scheletriche permette di impostare terapie molto più veloci, efficaci e meno impegnative, anche dal punto di vista economico.




Comunicazione sanitaria informativa ai sensi della legge 145/2018 (comma 525) curata dalla Clinica dentale Cappellin srl Società Benefit (aut. san. 60bis, direttore sanitario dr. Mario R. Cappellin, odontoiatra, Albo TO 2272). Le informazioni contenute in questo sito sono presentate a solo scopo informativo, in nessun caso possono costituire la formulazione di una diagnosi o la prescrizione di un trattamento, e non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto medico-paziente o la visita specialistica.

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